Madonna di Trevignano, alimentato un business di migliaia di euro
| Wired Italia

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Nell’ultimo mese l’attenzione mediatica è stata letteralmente catalizzata dalla vicenda della Madonna di Trevignano Romano. Per quei pochi che non sono stati travolti dalla valanga di informazioni sul caso, riassumiamo la storia: Maria Giuseppa Scarpulla, che da qualche anno si fa chiamare con il nome di Gisella Cardia, racconta dal 2016 di vivere esperienze paranormali legate al culto della Madonna. Tutto sarebbe partito da una stata acquistata a Medjugorgje che una volta arrivata in Italia, e precisamente sul borgo sul lago di Bracciano, avrebbe iniziato a lacrimare.

Lo stesso sarebbe accaduto con un quadro acquistato dopo una visita di Gisella e del marito a San Pietro. E ancora, anche altre statue della Madonna avrebbero pianto. Con il passare del tempo, intorno a questi fatti è stato costruito un piccolo altare sulle sponde del lago: intorno a una statua della Madonna in una teca di vetro è stata messo a terra un grande tappeto di prato sintetico, con delle panche per permettere ai fedeli di pregare. In questo luogo, secondo quanto raccontato da Gisella la Madonna apparirebbe a lei ogni 3 del mese, intorno alle 15. Queste apparizioni, già prima dell’esplosione mediatica a livello nazionale del caso, hanno iniziato ad attirare centinaia di fedeli, anche nei giorni in cui non si verificherebbero le apparizioni: questa massa di persone che si sposta un po’ da tutte le parti di Italia, oltre che a pregare e a chiedere grazie, spende dei soldi. E, come in altri luoghi di culto, ha creato un bel giro d’affari tra donazioni, offerte e acquisti di articoli religiosi.

Il cartellone pubblicitario della Madonna di Trevignano

Da quasi una settimana non si hanno più notizie di Maria Giuseppa Scarpulla, conosciuta come Gisella Cardia, che è scomparsa insieme al marito e alla statuetta su cui dal 2016 comparivano le lacrime, che un’indagine di un investigatore privato avrebbe rivelato essere composte da sangue di maiale

Gli acquisti disponibili sul sito

Per capire a fondo il giro d’affari che può creare una vicenda, basta partire dal sito dell’associazione lareginadelrosario.org. Qui, oltre alle informazioni legate a Gisella e alle presunte testimonianze raccolte e a trovare i contatti della veggente a cui affidare intenzioni di preghiera, è possibile fare acquisti. In particolare, sul sito, nella sezione “pubblicazioni” sono presenti cinque cinque libri, tutti editi da Edizioni Segno, una dimora editrice che si occupa di libri a tema religioso. I prezzi dei libri che raccontano le testimonianze di Gisella vanno dai 16 ai 26 euro.

Fino a poco tempo fa, invece, era possibile acquistare anche la statua della Madonna: una riproduzione di quella che avrebbe lacrimato sangue (ma che dalle prime analisi sembrerebbe essere compatibile con quello del maiale) veniva venduta direttamente sul sito a poco più di 60 euro, più spese di spedizioni. Ora la pagina dedicata sul portale web dell’associazione rimanda al fornitore Cereria Ternana, che si occupa di articoli religiosi, e che ha annunciato di aver interrotto la produzione. Secondo Il Messaggero, ci sarebbero stati fedeli disposti a pagare anche tremila euro per una statua, un prezzo che per riproduzioni da 175 centimetri (praticamente a grandezza naturale) non è lontano rispetto a quello delle altre statue simili presenti sul ecommerce dell’azienda. A questo si aggiungono le varie convenzioni stipulate per il vitto e l’alloggio dei fedeli nei giorni delle apparizioni: si può dormire nei conventi delle vicinanze o mangiare nel pub vicino, come avevamo già spiegato in questo articolo.

Il business delle preghiere

Negli ultimi giorni su giornali e televisioni però sono aumentate le testimonianze di chi avrebbe dato soldi all’associazione della veggente. Del caso se ne sta occupando l’investigatore privato Andrea Cacciotti che ha parlato di una trentina di fedeli che si sono rivolti a lui per denunciare ingenti donazioni, dai mille ai settemila euro, per delle preghiere da parte della veggente. Gisella in questi anni ha parlato anche di presunti miracoli: oltre alle sue stigmate, infatti, la donna avrebbe intercesso per moltiplicazione del cibo e addirittura guarigioni. Questi racconti, probabilmente, avrebbero spinto fedeli in difficoltà o in preda alla disperazione a chiedere un miracolo dietro compenso.



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di Daniele Polidoro www.wired.it 2023-04-13 13:42:13 ,

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